IL NASO

Di

Fabio “Gogol” Volino & Carlo “Chekov”Monni

 

PROLOGO

Mosca. Appartamento privato del Primo Ministro.

Come ogni mattina, Mikhail Mikhailovitch Kasyanov, Premier del Governo della Federazione Russa, si alza dal letto e si reca in bagno per la consueta toilette mattutina. Sente uno strano formicolio al volto ma non ci bada. Come al solito si lava la faccia. Che strano, pensa, sembra quasi che… Alza gli occhi verso lo specchio, si guarda e… urla!

1

Quartier Generale della Guardia d’ Inverno.

Il suo nome è Laynia Petrovna, o meglio, questo è il nome scritto sui suoi documenti, il nome che dovrebbe avere è, in realtà, Laynia Sergeievna Krylova e sta seriamente pensando di usarlo stabilmente, di riappropriarsi di quell' origine, di una parte della sua vita che l' oppressione statale le ha tolto sin dalla nascita. Non che importi molto il suo vero nome, visto che quasi tutti la conoscono solo col nome di battaglia che porta con orgoglio quale supereroina e membro del più potente supergruppo della Russia, perché lei è Stella Nera e fa parte della Guardia d' Inverno e questo le ha sottratto per anni ogni possibilità di avere una vita privata. Per questo a quest' ora del mattino si ritrova a camminare per i corridoi del Q.G. della Guardia in preda ad emozioni contrastanti.
"Stai pensando a lui… voglio dire ai nostri compagni scomparsi?" le chiede improvvisa una voce alle sue spalle.
Anche prima di voltarsi Laynia sa chi è stato a parlare, uno dei suoi più antichi compagni, un uomo normalmente riservato di nome Mikhail Ursus, un mutante mutaforma, capace di trasformarsi in un gigantesco orso bruno siberiano. Si conoscono da tanto tempo, fin da quando lei era una bambina e lui un ragazzino, un' amicizia cementata da comuni avversità che non è mai stata nulla più di questo… per lei.
"Volevi spaventarmi, Misha?" gli ribatte.
"Non ci riuscirei mai, Laynia" risponde lui "Mi chiedevo solo come stavi".
"Come vuoi che stia? È da tanto ormai che i nostri compagni sono scomparsi e a nessuno sembra importare".
"Non è così, lo sai … anch'io vorrei sapere se sono ancora vivi e se possiamo salvarli ma… è di te che mi preoccupo".
"Di me? Credi che non sappia sopportare le responsabilità di leader del gruppo? Non preoccuparti, ce la farò finché non torna il Guardiano. E tornerà, lo sento. Ti ringrazio, però, sei un vero amico".
"Un amico, si...".
Prima che Mikhail possa dire altro, ecco che arriva una chiamata dall'altoparlante:"Tutti i Guardiani in sala riunioni… è urgente, ripeto, tutti i Guardiani immediatamente in sala riunioni".
"Ma che succede?" esclama Mikhail.
"Forse ci sono notizie dei nostri compagni" replica Stella Nera "Andiamo".

Sala Riunioni della Guardia d' Inverno, 10 minuti dopo.

Katrina Bulikova guarda i membri della Guardia d' Inverno e sospira, si immagina già cosa diranno quando sapranno il motivo della convocazione e non sa dare loro torto, lei stessa quando le hanno dato la notizia sembrava quasi convinta che la stessero prendendo in giro, ma Alexei Mikhailovitch Vazhin non è il tipo da scherzi idioti. Ciò non toglie che sia lei a sentirsi una scema adesso.
"Per farla breve… il naso del Primo Ministro Kasyanov è scomparso" dice tutto d' un fiato.
I mormorii che si levano dal gruppo di personaggi in costume dinanzi a lei erano decisamente prevedibili per chiunque.
"Che vuol dire?" chiede Tigre Siberiana "Qualcuno l'ha assalito e gli ha staccato il naso, forse?".
"Ehm no…" risponde Katrina imbarazzata "Ecco… stamani il Premier si è alzato come ogni mattina e quando è andato in bagno ha scoperto che il suo naso non c'era più, era semplicemente sparito, come se non ci fosse mai stato".
"Ma… ci sta prendendo in giro, vero?" chiede Stella Nera perplessa.
"Mi piacerebbe, ma purtroppo è tutto vero" risponde ancora Katrina "È un evento inspiegabile. Per quanto bizzarra sia, l' unica spiegazione è che qualcuno abbia operato un ehm… incantesimo separando il naso dal suo proprietario. Non si esclude che… ehm… abbia preso vita propria e se ne sia andato in giro per conto suo".
"Ah e chi sarebbe stata, Baba Yaga?" [i] esclama Airstrike.
Katrina vorrebbe sprofondare, sapeva che non sarebbe stato facile, ma così è peggio.
"Chekov si starà rivoltando nella tomba" commenta a mezza voce il poco istruito Powersurge.
"Ahem… in realtà non lo sappiamo, ma bisogna ritrovare il naso perduto e scoprire chi ha operato… ehm… l' incantesimo ed è compito vostro scoprirlo".
Stavolta il mormorio sembra un boato.
"Cosa?" esclama irato Ursa Major "E voi vorreste usare i migliori supereroi della Madre Russia, ma che dico, dell' intera Europa Orientale, per una sciocchezza come questa? Ci avete forse preso per scemi?".
"Vi ho preso per fedeli servitori dello Stato" ribatte Katrina "Qualcosa di strano, di anormale è avvenuto. Chissà che non sia solo il prologo a qualcosa di peggio? A voi tocca scoprirlo".
"Non tiri troppo la corda con questa storia dei servitori dello Stato, Gospodna Bulikova" ribatte Mikhail "L' Unione Sovietica non esiste più e lo Stato non ci possiede".
"Giusto, allora fate quel che vi chiedo di vostra libera scelta, ma fatelo, il Premier chiede aiuto, ve la sentite di dire no?".
Ursa Major tace, guarda i suoi compagni, poi:"D'accordo, ma se scopro che era tutto uno stupido test, vi assicuro che preferirete che io sia un vero orso".
Katrina tira un sospiro di sollievo, è fatta.
"Come pensa che possiamo riuscire in un compito simile?" chiede Stella Nera.
"Questa è una lista dei luoghi che il Premier ha visitato nelle ultime 24/48 ore, vi suggerisco di cominciare controllandoli tutti e sperare di scoprire qualcosa".
Come se fosse facile, pensa poi Katrina.

2

Teatro Bolshoj.

Il motivo per cui Vanguard ha scelto di ispezionare proprio questo luogo sta nel suo desiderio di rivedere la Prima Ballerina Nadia Dornova, che ha conosciuto poco tempo fa durante la crisi degli ostaggi presi dal commando di Irina Terenko. Ha preso alcune informazioni su di lei e quello che ha scoperto è quasi sconcertante. Si sente stupido nel cercare un naso, ma non ha molta scelta. Inventa una spiegazione su allarmi terroristici.
"Sa che state interferendo con le prove, Gospodin Vanguard?".
È proprio lei, Nadia Dornova, bella come se la ricordava, anche se sudata per gli esercizi e la tuta che indossa evidenzia le sue forme… calmo, calmo, non comportarti come un adolescente in piena crisi ormonale, pensa Vanguard.
"Mi dispiace, Gospodna Dornova" risponde "Non è mia intenzione rovinare le sue prove, ma c'è una... ehm, emergenza".
Nadia lo squadra dubbiosa:"Ci conosciamo forse?".
Vanguard si morde le labbra. Non è che tenga proprio segreta la sua identità, ma anche così non sono in molti a sapere che lui è Nicolai Krylenko ed a lui è sempre andata bene così, d' altra parte non è che sia proprio convinto che basti una maschera a renderlo irriconoscibile, non con i capelli rossi che si ritrova.
"Sono un suo grande ammiratore, Gospodna Dornova" risponde "Ho seguito la sua carriera. Lei era molto famosa anche quando era conosciuta come Nadia Blonskaja".
Quasi subito Vanguard si pente di aver pronunciato quel nome al vedere il volto di Nadia incupirsi.
"Preferisco non parlare di mio marito…" risponde la donna "È morto mentre era… all' estero ed io non ho potuto nemmeno potuto piangere sulla sua tomba".
"Mi scusi, io sono stato indiscreto".
Nadia abbozza un sorriso:"Non si preoccupi Vanguard, non poteva sapere".
"Mi scusi ancora, ora la lascio, il mio compito qui è finito".
Nadia lo vede andar via. Decisamente, pensa, le ha fatto pensare a quel giovanotto che ha conosciuto durante quel pasticcio della settimana scorsa, ma quel Vanguard è più alto ed un po' più goffo, per quanto… no, cosa va a pensare, certo non le dispiacerebbe rivederlo.
Vanguard si dà dello stupido, adesso chissà se oserà farsi ancora vivo con lei in una qualunque delle sue identità, ma dovrà pensarci.
E intanto, dopo una lunga ricerca, di quello stupido naso nessuna traccia.

Piazza Rossa.

Ammettiamolo, pensa Stella Nera, l’ ultimo posto in cui si penserebbe di trovare il naso di un Primo Ministro russo è un MacDonald’s. C’era un tempo in cui l’ idea di un simbolo così evidente della cultura americana proprio a due passi dal Cremlino sarebbe stata inconcepibile, ma i tempi cambiano, nel bene e nel male, e bisogna sapersi adattare alle novità. Certo che un conto è andare al passo coi tempi, un altro è confondere la propria identità culturale e lei è pur sempre fiera delle sue origini, fiera di essere una cittadina russa. La bionda supereroina si sente un po’ a disagio, però, i russi non sono così abituati come gli americani a veder entrare una donna inguainata in un costume aderente, anche se la Rodina non manca di supereroi ormai e Laynia sente su di sé lo sguardo dei clienti, maschi, ma decide di ignorarlo. L’ ambiente le fa tornare in mente il tempo passato a Los Angeles con i Campioni[1]
A quei tempi la cultura americana le sembrava aliena quanto poteva esserlo quella di un altro pianeta ed alla fine decise di tornare in patria, anche se Bobby non la prese bene. Non può dire di aver avuto molta fortuna con gli uomini: Yuri Petrovitch era stato plagiato dal K.G.B. e non le dette altra scelta che mettersi contro di lui; Bobby Drake, l’ Uomo Ghiaccio, era un caro ragazzo, ma si era fatto delle illusioni e lei non poteva realizzarle. E ora, beh ora…
"Un hamburger, Gospodna Stella Nera?". Il gestore del locale le sta sorridendo.
"No, grazie" risponde lei decisa.
"Comprendo, voi supereroine dovete mantenere la linea, solo cibi poveri di grassi".
La sta prendendo in giro? Stella Nera comincia a trovare la faccenda sempre più simile ad una farsa. "Ascolti" dice rivolta all’ uomo "Forse le sembrerà strano, ma sto cercando un naso".
L’ uomo si mette a ridere di gusto:"Un naso? Compagna, hai uno strano senso dell’ umorismo, qui raccattiamo un sacco di cose, ma nasi…. Beh mi spiace".
Non sperava che funzionasse, dovrà riprendere il giro e sperare di sentirsi meno stupida.

3

Una centrale nucleare alla periferia di Mosca.

Powersurge sta ispezionando la Centrale da un po’, ma del naso nessuna traccia, non che se ne aspettasse sul serio, dopotutto, quando il Premier l’ha visitata l’ultima volta il naso era ancora al suo posto. Dovesse essere costretto, ammetterebbe un certo nervosismo, dopotutto è stato a causa dell’ eccessivo assorbimento di radiazioni mentre cercava di riparare una grave perdita da un reattore nucleare che ha acquisito poteri straordinari, ma è anche costretto a passare la maggior parte del suo tempo in questa speciale tuta di contenimento che ora indossa, prova vivente delle condizioni di manutenzione di quel genere di centrali in Russia specialmente adesso, con i tagli di bilancio e... il suono dell’ allarme lo distrae e lui ferma subito un tecnico.
"Cosa sta succedendo?" chiede.
"Una perdita nel reattore centrale" gli risponde quello.
Gli ci vuole poco per informarsi, una barra di raffreddamento è andata fuori posto ed il livello di radioattività sta salendo. La sola possibilità è entrare nella sala e rimettere tutto a posto. Naturalmente non esistono abbastanza tute antiradiazioni per i tecnici necessari.
"Ci penso io" proclama Powersurge.
"Lei da solo?" esclama il direttore della Centrale.
"Posso farlo, il mio potere mi permette proprio l’ assorbimento di radiazioni, fermerò la perdita ed al resto penserete voi".
Il resto è semplice, il supereroe entra nell’ antisala del reattore. Si sfila la tuta. Ironico, ma un ambiente saturo di radiazioni è il suo ambiente naturale. Dovrà essere sempre così, gli sarà per sempre negata una vita normale? Il sole sulla pelle, il tocco di una donna, se non per brevi periodi ogni giorno? Non gli è facile accettarlo, a volte gli sembra di impazzire, ma riesce a resistere, non sa neanche lui come. Ma ora non può permettersi di pensare a sé stesso. Con uno sforzo cosciente trattiene l’ emissione di radiazioni per i pochi istanti necessari ad oltrepassare la porta, poi avanza. Il resto è semplice: assorbe ogni iota di radiazione in eccesso mentre sistema la barra al suo posto e sistema ogni altra cosa storta all’ interno della sala. Ogni altro uomo sarebbe già morto a quest’ora, ma lui si sente sempre più potente, forse troppo. Ecco, ha terminato. Esce, si sottopone a procedure di decontaminazione che per lui sono come acqua fresca e rientra nella sua tuta. È andato tutto bene, l’ emissione radioattiva è stata minima e lui avrà solo un po’ d’ euforia, ma se il problema della manutenzione non sarà risolto alla svelta, cosa accadrà la prossima volta che lui non sarà nei paraggi? E con questo pensiero Powersurge parte, e che quel maledetto naso lo trovi qualcun altro.

Lubianka Quartier Generale del F.B.S.

"Questa storia del naso, è ridicola, con tutto il rispetto Comp… ehm Colonnello Vazhin" esclama Airstrike.
Il Colonnello Vazhin direttore del F.B.S. sogghigna divertito:"Non ti posso dare torto Airstrike" replica "Ma in realtà credo sia più seria di quanto tu creda. Ci sono in gioco forze alle quali è difficile credere e a questo proposito… ho bisogno che tu faccia qualcosa per me".
"Cosa?".
"Si tratta di Stella Nera. Quella dimensione da cui attinge la sua Forza Oscura e la Forza stessa sono qualcosa di cui non sappiamo nulla e di potenzialmente preoccupante, bisogna essere attenti e...".
"Mi sta proponendo di spiarla?" esclama Dimitri Bukharin "Non posso e non voglio farlo, Stella Nera è una compagna ed un’ amica".
"Calmo Dimitri, non si tratta di spiare lei, ma piuttosto le manifestazioni del suo potere per poter intervenire in caso ne perdesse il controllo o… qualcun altro lo assumesse".
"Uhm, se la mette così… sarebbe per il bene di Laynia".
"Infatti. Lo farai?".
"Uhm, non prometto nulla, ma terrò d’ occhio la situazione".
"Perfetto, vai pure adesso, hai una ricerca da compiere".
Airstrike parte, tuttavia non riesce a nascondersi la fastidiosa sensazione di non essere stato corretto nei confronti di Laynia, ma i suoi doveri di soldato e di russo dovrebbero venire prima dei sentimenti di cameratismo ed amicizia, giusto? Magari ci crederà alla fine. E quel maledetto naso è ancora scomparso.

4

Periferia est di Mosca.

Tigre Siberiana si chiede se non sia tutta una presa in giro. Insomma, lui è un guerriero, un combattente come l’ animale suo omonimo, che senso ha mandarlo a caccia di un naso in... questo posto? Come ogni grande metropoli, Mosca ha i suoi quartieri malfamati e talvolta anche i politici vi si avventurano. A volte per un giro di propaganda, promettendo di bonificare il quartiere, di renderlo più sicuro, altre volte vi giungono più segretamente per godere di piaceri proibiti. Illych Leonidjevitch Lavrov, questo è il suo vero nome, anche se non sono in molti ad usarlo, ammette di sentirsi a disagio in questa circostanza.
"Ne ho ricevute di domande strane, ma questa poi…" commenta la tenutaria di uno dei più famosi bordelli di Mosca "Sicuro di interessarti solo ai nasi, bel giovanotto dalla pelle dorata?".
"Ehm… signora…". Che razza di situazione, se fosse stata un maschio l’ avrebbe già inchiodata al muro e ficcato gli artigli in gola, ma non lo si può fare ad una donna, giusto?
"Signora? Divertente".
"Dicevo, questa è una missione che… oh al diavolo, non ha il minimo sesso, volevo dire senso!".
"Ti posso assicurare che qui non ci sono nasi, se non quelli attaccati alle facce dei clienti, se vuoi puoi controllare. Ho un bel po’ di ragazze disponibili a farti da guida e se t’interessa qualcos’altro, offre la casa".
I risolini che sente lo irritano, è inutile negarlo, ma con le donne si sente davvero a disagio, perfino con queste, che ora lo circondano e tutte a vari gradi di nudità, abituate a vendersi per denaro. Oh certo è facile, con le pose da macho e tutto il resto, il sesso non è un problema, ma quando si arriva a qualcosa di più, beh lui non è certo un’ autorità in materia. Farà il giro della “Casa”, ma sospetta che sarà del tutto inutile.

Zoo di Mosca.

Mikhail Ursus, nella sua forma di plantigrado, vaga per lo zoo di Mosca cercando quell’ assurdità di naso del Primo Ministro. Va bene, forse non è un’ assurdità, i nasi non si staccano dalla faccia della gente come se non fossero mai esistiti, qui c’è sotto qualcosa, ma francamente spera che non c’entri la magia, questa è una cosa che va bene per Perun[ii] e quelli come lui, qualunque cosa siano. Il grande orso antropomorfo vaga per lo zoo sotto lo sguardo curioso e a volte preoccupato dei presenti e guarda le bestie in gabbia esposte alla curiosità morbosa dei visitatori. Siamo uguali io e voi, fratelli, rinchiusi in una gabbia ed esposti agli sguardi altrui, con la differenza che io nella mia gabbia ci sono entrato volontariamente. Del resto cos’altro potevo fare? Non sono stato altro che un soldato o Ursa Major per tutta la vita, non saprei fare altro. Forse è per questo che Laynia non mi considera, non so davvero trattare con la gente io. Mentre fa queste riflessioni, Ursa Major ha finito di ispezionare lo zoo, ma del naso nessuna traccia, dove cavolo sarà finito?

5

Cremlino.

Katrina Bulikova gira per le sale dell’ enorme complesso che ospita gli uffici governativi e ripensa all’ assurdità della situazione quando ecco echeggiare un urlo. Corre nella direzione da cui è venuto l’ urlo e scopre due impiegati, un uomo ed una donna.
"Che sta succedendo?" chiede.
"Là dentro… un… un naso che cammina" esclama la donna, indicando una stanza.
"È vero, l’ho visto anch’io" conferma l’ altro.
Un naso che cammina? Possibile che…è proprio lui, il naso di Kasyanov, o almeno così crede, dopotutto non è brava ad identificare i nasi.
<<Salute Gospodna Bulikova.>>
Il naso parla? Beh non proprio, visto che non ha bocca, ma lei ne sente la voce.
"Sei… sei il naso del Premier Kasyanov?" chiede Katrina, sentendosi un po’ stupida a parlare con quel coso.
<<Certo che lo sono, contenta?>>
"Beh… ecco… perché te ne sei andato?". Questa è una follia, i nasi non si staccano dalle facce, non camminano e non parlano. Questa deve essere un’ illusione o… magia, ma lei non crede alla magia.
<<Mi ero stufato di stare tutto il tempo appiccicato sul volto di Mikhail Mikhailovitch, volevo fare nuove esperienze, vedere gente.>>
"Lo… lodevole intento, ma non pensi che sia ora di finire la vacanza?".
<<Ma veramente io…>>
"Il Premier ha bisogno di te e poi… è un uomo importante con un grande potere".
<<Macché, è solo il burattino del Presidente. Putin si prende sempre tutti i meriti.>>
Magnifico, pensa Katrina, una discussione politica con un naso, ma perché non si sveglia da quest’incubo?
"Beh, un giorno potrebbe essere Presidente lui stesso e non sarebbe bello se tu fossi sulla sua faccia?".
<<Mmmm, ma si, in fondo hai ragione, dopotutto è un posto comodo e poi ad andare in giro ci si stanca, ma si, quasi quasi ci torno davvero.>>
Non so cos’ho fatto e non voglio saperlo, pensa Katrina, mentre il naso, letteralmente scompare.

Studio del premier, Cremlino

Il Primo Ministro si osserva soddisfatto allo specchio, la sua faccia è di nuovo a posto, con il naso là dove dovrebbe essere. Non sa cosa gli sia accaduto e al momento non gli importa, tutto è tornato alla normalità ed è quello che conta, sa il cielo se, con l’ attuale situazione interna ed internazionale, c’era bisogno di altri problemi.

Quartier Generale della Guardia.

"E così era solo un falso allarme, il Premier… ehm si era immaginato tutto a causa di uno shock" conclude Katrina al suo meeting con la Guardia.
"Ma ci prende per stupidi?" esclama Stella Nera "Ci avete fatto fare il giro della città come se fossimo i vostri cagnolini ed ora ci dite che era un brutto sogno? Credevo che questo paese fosse cambiato dai tempi dell’ U.R.S.S. ma forse mi sbagliavo, forse il Governo pensa che non siamo altro che burattini, beh si sbaglia, ve lo assicuro".
Gli altri annuiscono vigorosamente, quanto a Katrina, la giovane donna sospira. È stata una strana giornata, anzi non strana, assurda, incomprensibile e ci sarebbe da riderci sopra, se fosse in grado di capire cos'è veramente successo. Chissà, magari domani si sveglierà per scoprire che è stato solo un sogno o almeno lo spera.

EPILOGO

Un altro luogo molto lontano.

Un essere misterioso osserva la Terra e più specificamente il Q.G. della Guardia d’ Inverno attraverso una strana finestra aperta sul nulla... è stato divertente, pensa, giocare con quel loro Primo Ministro e vedere le reazioni dei Guardiani, carpirne le loro debolezze per poterli umiliare in futuro. Ma la prossima volta che si occuperà di loro sarà in maniera decisamente più seria, dopotutto ha un interesse particolare per Stella Nera e presto o tardi anche lei ed i suoi amici cadranno nelle sue mani raggiungendo gli altri prigionieri.
Si volta a guardare il Guardiano d’ Acciaio, Vostok, Fantasma e Perun, imprigionati da catene di misteriosa energia, inermi.
Si, dovrà escogitare qualcosa, ma non ha dubbi che ci riuscirà.

FINE

NOTE

Che dire di quest’episodio? Che forse faremmo bene a dimenticarcene tutti? Può darsi, ma ammetterete che idee del genere non ci vengono tutti i giorni. -_^ Ok ci siamo voluti divertire (ma non crediate che tutti quegli accenni sui Guardiani siano stati messi per caso), ma vi promettiamo che il prossimo episodio sarà decisamente più serio. Mentre meditate su tutto quanto, eccovi un po’ di note sparse:

1)      Chi sia il “defunto” marito di Nadia Dornova dovreste averlo capito ormai, chi non c’è riuscito, non tema, avrà presto tutte le risposte.

2)      L’incidente che trasformò Illarion Pavlovich Ramskov in Powersurge era, nella versione originale, quello di Chernobyl, la tristemente famosa centrale nucleare in Ucraina, ma, come sempre accade nelle questioni di continuity, meglio non accennare troppo a questo particolare adesso.

3)      Chi è la misteriosa figura dell’epilogo e quali sono i suoi piani? Ehi non chiedete troppo adesso! -_^

Al prossimo episodio, gente.

[iii] No, Non il gruppo creato da Valerio Pastore di cui leggete le avventure su Marvel IT, quello originale formato da Angelo (oggi Arcangelo), Uomo Ghiaccio, Vedova Nera, Ercole, Ghost (Johnny Blaze) e, appunto Stella Nera



 

[ii] Il dio slavo del tuono e della tempesta, membro della Guardia d’ Inverno, attualmente disperso.